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Il bisogno di riconoscimento: perchè caratterizza la psicologia delle donne, come alleviarlo e come comunicare con loro

Il bisogno di riconoscimento e conferme degli esseri umani

Il riconoscimento è un bisogno essenziale degli esseri umani, permette di sentirsi esistente, reale, partecipe alla vita. A questo bisogno rispondono le prime figure di riferimento affettivo: mamma, papà, nonni ma non solo, insomma tutti coloro che si prendono cura del bambino. 

Le donne, molto più degli uomini, hanno bisogno costante di essere riconosciute. Questa informazione può risultare molto utile a chi ci si relaziona (partner, datori di lavoro, responsabili ecc..).

Perchè caratterizza maggiormente la psicologia delle donne?

Ma come mai questa peculiarità caratterizza la nostra psicologia di genere? In quanto donne, proveniamo da uno storico di ere nel quale siamo state vittime e questo bagaglio fa parte del nostro patrimonio psicologico e cognitivo e non basteranno 50 anni di tentata parità e ribellione ai soprusi per riscriverlo.  

Nel passato, la donna, si è talmente abituata a vivere una condizione di vittima che anche durante la rivoluzione femminile e a volte ancora oggi, fatica a riconoscere quando il sistema la inchioda a quel tipo di stereotipo. Ma quando se ne rende conto o sospetta, o ritiene che stia accadendo anche se non è vero, “scatta” in una modalità per l’interlocutore irrazionale.

Comunicare con le donne: che fatica!

I gruppi di donne che lavorano insieme sono più orientati alla ricerca affettiva, commistionando affetto e riconoscimento, situazione questa che crea particolare confusione: accade spesso che le donne diano un significato di riconoscimento affettivo al riconoscimento professionale, sovrapponendo a tratti questi due bisogni, anche se non appartengono affatto alla stessa sfera valoriale. 

Quando si deve comunicare a una donna in ambito professionale il mancato raggiungimento di un obiettivo, ad esempio, ella può sentirsi messa in discussione come persona, non solo relativamente al traguardo lavorativo, e ciò accade più che ad un uomo. 

Come “alleviare” questo bisogno?

È necessario, innanzitutto, imparare a distinguere il bisogno di riconoscimento affettivo dal resto. Il rischio è che nel resto (ruolo familiare, lavorativo, amicale) rientrino le sofferenze subite nella storia, dagli abusi fisici e psicologici che diventano necessità di rivalsa e quindi di riconoscimento, sovrapponendosi ai bisogni. 

Aumentare la sicurezza personale, poi, è la strada maestra che facilita la crescita della consapevolezza del proprio essere, al di là della funzione e del ruolo in un dato momento. La donna lavora quotidianamente per confermare a se stessa, se stessa. Ciò vuol dire imparare a farsi da genitore, da partner e da amico, e anzichè chiedere sempre loro conferma del proprio esistere, deve spostare il focus dall’esterno all’interno. 

L’auto-osservazione, l’auto-ascolto sono strumenti utili per comprendere e accettare se stessi, orientando le azioni in autonomia sui propri desideri. La grande difficoltà sarà forse sostenere l’ansia del “..cosa penserà di me?”, ma anche questo è un processo che si può apprendere con un po’ di tempo e dedizione. 

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