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Quando ci si sente affaticati e stanchi sul lavoro, si usa spesso la frase “sono stressato”.

Lo stress è uno stato neutro, è la tensione che si applica su un corpo, è il tensore degli sforzi di un sistema continuo, il cambiamento da uno stato passivo a uno attivo. In sostanza, corrisponde al momento in cui si compie uno sforzo.

Tra azione e nocività

Distinguiamo lo stress che ci stimola a fare meglio (eustress) da quello che ci paralizza con emozioni negative quali ansia e frustrazione (distress). Lo stress dunque non è un male da sradicare ma un’entità complessa che può indurre l’individuo ad attivarsi in modo vigoroso e deciso, promuovendo un comportamento proattivo.

La problematica emerge quando non trova una valvola di sfogo produttiva e le energie consumate non convergono verso un risultato tangibile. Questo vale sia nella vita privata che in ambito lavorativo. In questi casi, si assiste a un circolo vizioso di tensione infruttuosa, che può degenerare in esiti negativi sia per la salute mentale che fisica dell’individuo.

Comprendere per Gestire: I Quattro Tipi di Stress

L’approccio di Karl Albrecht al tema nel suo libro “Stress and the manager” offre una prospettiva dettagliata e praticabile per affrontare uno dei problemi più comuni e sfidanti nel mondo contemporaneo. La sua classificazione in quattro categorie principali fornisce un quadro per comprendere e gestire meglio le diverse fonti di stress che individui possono incontrare.

Stress legato al tempo

Emerge dalla pressione di dover completare le attività entro scadenze ristrette. La gestione inefficace del tempo può portare a sovraccarico di lavoro, sensazione di sopraffazione e alla procrastinazione, che a sua volta può aumentarne gli effetti nocivi.

Stress anticipatorio

Questo tipo riguarda l’ansia per eventi futuri, che possono essere specifici (come una presentazione imminente) o non specifici (come la preoccupazione generale per il futuro). L’anticipazione negativa può causare stress anche se l’evento temuto non si verifica mai.

Stress situazionale

Si verifica in risposta a una situazione specifica, spesso imprevista, come un’emergenza o un conflitto sul posto di lavoro. Può essere acuto e legato a eventi singoli o può derivare da situazioni continue che sono fonte di tensione.

Stress interpersonale

Deriva da difficoltà nelle relazioni con gli altri, come conflitti, mancanza di supporto o comunicazione inefficace. Questo tipo è comune nel contesto lavorativo dove si interagisce con una varietà di personalità e ruoli.

Verso una gestione costruttiva

La chiave per trasformare tale stato da nemico ad alleato risiede nella capacità di comprendere cosa causa la tensione, interrompendola attraverso una “significazione” più tollerabile per l’individuo. La trasformazione dei significati cambia le azioni. Di conseguenza diventa possibile spostare lo sforzo, cioè lo stress, verso obiettivi raggiungibili e costruttivi.

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