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Le vacanze sono alle porte! Molti vivono l’attesa di questo agognato momento dell’anno come un vero e proprio countdown, ma non tutti riusciranno a staccare adeguatamente dai propri impegni. Le ragioni possono essere diverse: temere un giudizio negativo se si lascia un impegno a metà, oppure essere obbligati alla condivisione in vacanza nonostante ci siano problemi. In altri casi, addirittura la manifestazione di una vera e propria dipendenza da adrenalina generata dal lavoro, o dalle attività nelle quali siamo impegnati.

Anche i pensionati, seppur non siano sottoposti ad un contratto che li vincoli o imponga loro degli obblighi, molto spesso non sono in grado di staccare realmente prendendosi del tempo e dello spazio per loro stessi. È buffo pensare come si aspetti per una vita intera il momento della pensione, per poter essere liberi di godere del proprio tempo, e poi non si riesca a concedersi neanche una meritata vacanza.

Questo accade perché alcuni di essi sono cresciuti in una cultura del lavoro particolarmente restrittiva e sono ancora schiavi “del fare” come status symbol dell’essere e dell’avere valore, o ancora perché sentono delle forti responsabilità nei confronti di figli o genitori anziani e non sono in grado di dire no. Così come non si sentono in grado di sostenere la frustrazione e la critica del momento che ne segue, ancora di più se si tratta di donne.

Saper dire di no

Ecco: saper dire no è ancora una cosa che molte persone di una certa età faticano a fare, mentre le nuove generazioni sembrano averla appresa anche troppo. Questo perché, imparare a dire no, significa imparare a dire no alle nostre abitudini, il limite più grande con il quale ci troviamo a combattere. 

Infatti, questi schemi che sentiamo così forti, da impedirci di essere davvero felici, si appoggiano a delle convinzioni che abbiamo dentro di noi: “non sono una brava persona se rifiuto di aiutare mia figlia per andare al mare con mio marito” oppure “cosa diranno di me se andrò in montagna anziché accudire mio padre malato”?

Così, imparo ad essere quello che gli altri si aspettano, che non mi provoca critiche, e porto avanti quello schema, anche per le generazioni successive.

Quello che non tutti sanno è che questo tipo di atteggiamento non fa altro che essere controproducente per il nostro benessere ma anche per la nostra produttività. Andando ad affaticare il lobo frontale, la nostra cabina di regia per la pianificazione, il processo decisionale e la capacità di giudizio, infatti, si perde brillantezza e si rischiano di inficiare questi procedimenti fondamentali durante il lavoro, ma anche molte altre attività della nostra vita quotidiana.

Mente e imprevisti 

Il nostro organismo, e tutto il sistema cerebrale, sono particolarmente adattivi e in grado di rispondere positivamente agli imprevisti, purché questi non siano continui e associati a periodi di stress prolungati, situazioni che vanno a stimolare la produzione continua di cortisolo, che può arrivare letteralmente ad “affogare” la parte del cervello deputata all’apprendimento e alla memoria.

Prendersi dei momenti di pausa, di relax, staccare dalla solita routine, ossigenare il cervello facendolo vivere in ambienti diversi, sottoposto ad un ritmo e a stimoli variegati, è necessario per rigenerare la mente e l’organismo. Per rientrare al lavoro o alle attività quotidiane con la giusta energia e concentrazione.

E allora, buone vacanze a tutti!

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