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Il problem solving è una competenza trasversale. È la capacità di risolvere i problemi, di trovare la miglior risposta possibile a una determinata criticità, che si presenta per la prima volta. Una risposta che va trovata in tempi brevi e, possibilmente, con il miglior rapporto costi-benefici.

Oggi è sempre più considerata dalle aziende come soft skill fondamentale. Questo perché, da un lato viviamo in un mondo accelerato, la cui complessità si riflette anche sulle dinamiche aziendali, dall’altro le operazioni ripetitive e manuali vengono sempre più assegnate alle macchine. Quindi è necessario che le persone sappiano fronteggiare le variabili inattese, con rapidità ed efficacia. 

Ma il problem solving è una abilità innata o può essere appresa? Esistono certamente delle menti che più di altre si adattano alla risoluzione immediata e propositiva dei problemi ma è l’abitudine a vivere un certo tipo di situazioni che fa la differenza. 

Sport e problem solving

Il problem solving è una delle capacità meglio acquisite e più facilmente allenata nella carriera sportiva, e molto spesso senza che gli atleti se ne accorgano. Lo sport a livello agonistico, infatti, mette di fronte a dinamiche che non si vivrebbero diversamente, quantomeno non così accelerate (in giovane età) e compresse (in un lasso di tempo indicativamente di 20 anni).

In un mondo dove, mediamente, i ragazzi lasciano il focolare domestico dopo i 30 anni e dove raggiungono le posizioni apicali e decisionali professionali ai 50, è raro che si acquisiscano tali skills in tempi diversi.

Ma come avviene, nello specifico, questo “allenamento” nell’allenamento?

Trasferendosi bisogna stabilire le priorità per sé e la propria famiglia, ma anche quando si esce di casa per la prima volta e ci si trova, improvvisamente, a occuparsi di tutto da soli. Quando non si hanno né la maturità né l’esperienza per svolgere alcuni compiti, si deve necessariamente attivare quella parte del cervello deputata al problem solving.

Ma c’è molto di più. La capacità di risolvere le criticità, per un atleta agonista, è esercitata in una moltitudine di situazioni sul campo: viene allenata ogni volta che il team, nel caso dello sport di squadra, o l’atleta stesso, nel caso di quello individuale, non sta performando al meglio e deve trovare una soluzione efficace. Cosi come in ogni giocata che ha l’obiettivo di mettere la squadra nella condizione migliore di offendere e di mettere fuori gioco l’avversario. 

Il problem solving è proprio di ogni giocatore prima che come individuo. È un tratto distintivo dell’atleta: quando saltano o si annullano gli schemi, sono le menti degli atleti a fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta, che nello sport agonistico significa tra il successo e il crollo, tra l’essere acclamato e dimenticato dal pubblico, tra la sussistenza e il baratro, insomma, tra la vita e la morte.

Una capacità oltre al campo

Ma non è solo sul campo che gli atleti hanno la possibilità di mettere alla prova questa fondamentale skill. Nella vita dell’atleta, infatti, il campo è una percentuale (a volte anche trascurabile) del tutto. Sono molte le dinamiche extragioco che influenzano la durata e il successo di una carriera sportiva. Come reagiamo ad un infortunio grave o ad una gravidanza (nel caso delle atlete), le soluzioni che attiviamo per gestire i piccoli fastidi, a livello fisico ma soprattutto mentale; come maneggiamo ogni situazione imprevista nella carriera, dalla panchina alla tribuna, dai risultati deludenti, fino allo spauracchio più grande per ogni lavoratore, quello di perdere la possibilità di agire: essere messo fuori rosa o restare senza squadra.

Infine, non meno importante, il problem solving che viene attivato nella gestione del lato umano. Se si è un capitano o un leader nello spogliatoio, il modo di operare quando si parla con i compagni o trattare con società o allenatore, e non da ultimo come ci si pone nel gruppo: può certamente fare la differenza tra il diventare un punto di riferimento e l’essere messo ai margini delle dinamiche sportive.

Certo l’ambito sportivo è caratterizzato da un altissimo coinvolgimento emotivo, perciò fa apprendere queste innumerevoli skills con grande dispendio di energie fisiche e mentali, tra lacrime di disperazione e di gioia. Ma tutto questo è l’essenza dello sport, ed è proprio per questo che esistono poche palestre più efficacemente forgianti della vita dell’atleta. 

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