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Da marzo ad oggi il nostro modo di vivere e lavorare è cambiato drasticamente; è nata la necessità di lavorare da casa, ci si rende sempre più conto di quanto l’ambiente circostante e gli spazi fisici influenzino il nostro umore, la nostra motivazione e concentrazione.


L’ambiente è un fattore critico che condiziona il comportamento e le relazioni umane. L’ambiente circostante ci offre e ci influenza attraverso input, stimoli e sensazioni diverse che producono al nostro interno differenti effetti sul modo di agire. Scaturisce un vero e proprio rapporto tra l’individuo e l’ambiente circostante; ambiente inteso come ambiente costruito: case, scuole, uffici, parchi naturali, strade, territori coltivati e non. Tutto questo viene studiato all’interno della psicologia ambientale.


Questo ramo della psicologia ha come obiettivo quello di individuare il rapporto tra gli ambienti fisici e l’individuo e quale influenza abbia sul comportamento umano. Nasce negli anni ‘70, negli Stati Uniti per connettere i processi ambientali agli aspetti personali quali pensieri, comportamenti, emozioni. 

Alcuni studiosi, tra cui Kaplan e Kaplan, hanno ricercato quali sono gli elementi di un ambiente che attivano l’interesse nell’uomo, che permettono di percepirlo come coinvolgente e produttore di senso. Sono quattro le caratteristiche fondamentali che un ambiente deve possedere: coerenza, leggibilità, complessità e mistero. La coerenza, è data dalla capacità di un ambiente di includere in uno schema noto i diversi aspetti strutturali e variabili dell’ambiente stesso e se non rispettano i nostri schemi cognitivi suscita sforzi ed emozioni negative, ad esempio forme simili di abitazione o uno stesso colore di case ci conferiscono una maggiore sensazione di serenità. Con leggibilità si fa riferimento alla facilità di classificare gli elementi presenti in un ambiente in una stessa categoria: stili simili sono preferibili a forme diverse. La complessità è la variabilità degli elementi di cui fa parte una scena, come ad esempio gli edifici che hanno diverse altezze risultano più interessanti rispetto a delle case tutte uguali. Il mistero è dato dalla quantità di informazioni nascoste che possono essere contenute in uno spazio come ad esempio le siepi, le vie strette, la presenza di angoli, che creano nell’individuo un senso di curiosità e voglia di esplorazione. Infatti, un paesaggio montuoso tende a essere percepito come più attraente di un paesaggio in pianura, poiché lo sguardo del viaggiatore scorge sempre cose nuove e inaspettate. Un luogo può creare quindi curiosità o un’emozione specifica.


Un ambiente può suscitare stimoli piacevoli o spiacevoli anche in base alle esperienze passate e a ciò che ricerchiamo in quel determinato momento di vita. Il ruolo della memoria è fondamentale, è conoscenza nella nostra testa. Quando le cose hanno un senso compiuto, corrispondono ad una conoscenza che abbiamo già, il nuovo materiale appreso può essere più facilmente interpretato, integrato e categorizzato. 


PSYCO-WHY: CURIOSITA’ LEGATE ALLA PSICOLOGIA AMBIENTALE

  • Gli ospedali psichiatrici, nati nel 1784, possedevano una struttura circolare, solo successivamente sono stati suddivisi in padiglioni tutti uguali. Questa circolarità implicava l’assenza di privacy all’interno delle stanze, una perdita di controllo della propria vita poiché questo tipo di struttura, non differenziata e ripetitiva, non permetteva di orientarsi facilmente ed è stato evidenziato che questo si correlava alla generazione di nuove patologie non presenti inizialmente
  • Le chiese invece dispongono di una maestosità e sfarzosità negli addobbi e nella struttura interna ed esterna per agevolare l’associazione tra la bellezza e le caratteristiche positive che poteva tramandare frequentandola.

Innanzitutto la chiesa ha sempre una posizione dominante in una città, diventando il punto di riferimento di questa. All’interno delle chiese vi sono delle zone inaccessibili dai credenti, per fornire un’idea di maggiore sacralità di questo ambiente, generando più curiosità e passione all’interno dei fedeli. Possiamo dare una lettura anche alla forma e alla struttura della chiesa; la sua grandezza evidenzia la rappresentazione mentale del divino, mostrare l’idea di Dio come l’Altissimo attraverso l’altezza spropositata delle strutture e giocando con la luminosità si crea anche un’idea di sacralità attraverso l’utilizzo delle luci soffuse o della penombra. 

Da questo capiamo anche il valore simbolico delle luci. Può sembrare una banalità, ma l’illuminazione di uno spazio incide considerevolmente sull’attività che vi si svolge e sul comfort di chi lo vive. Innanzi tutto diventa importante bilanciare in modo uguale  luce naturale e luce artificiale, alcune ricerche hanno riportato che i dipendenti che lavorano all’interno di centri commerciali, in cui è presente solo luce artificiale, riscontreranno più difficoltà nell’addormentarsi, maggiori livelli di stress e inquietudine.

Una luce soffusa e di colore bianco caldo può agevolare un maggior senso di rilassamento, mentre una luce bianca fredda è maggiormente utilizzata negli ospedali, negli uffici poiché tengono la mente sveglia e attiva.

Ciò avviene perché è possibile indurre volontariamente nel soggetto percipiente una modifica nella risposta neuro-psico-fisiologica. Se all’influenza generata da una sorgente luminosa si associa anche una fonte sonora, come un brano musicale, si ampliano le possibilità della percezione umana ed il ventaglio delle risposte emotive di ogni singolo individuo esposto alla luce, così come una luce colorata può evocare nel soggetto una sensazione tattile, manifestandosi sotto forma di temperatura percepita, per cui l’individuo riesce a “sentire” la luce.


L’essere umano ha l’esigenza fondamentale di dare un senso all’ambiente che lo circonda, attraverso l’attivazione di processi mentali per cui assimila e crea una corrispondenza tra gli stimoli provenienti dalla realtà esterna e gli schemi già noti e familiari nel suo vissuto esperienziale.


Molti studi hanno dimostrato quanto un ambiente con più elementi naturali abbia un effetto migliore sulle persone: aumento delle performance e riduzione dello stress. L’ambiente naturale ha la capacità di attivare il sistema nervoso autonomo e di inibire il parasimpatico, producendo così un effetto di rilassamento. Una ricerca di Baird & Bell (1995) ha dimostrato che la guarigione e i tempi di degenza all’interno degli ospedali sia correlata anche alla presenza di elementi “verdi”.

In questo periodo in cui la casa è diventata anche l’ufficio si potrebbe prendere spunto da questi elementi per portare un maggior senso di benessere nel lavoro:

  • scegliere un angolo di casa da dedicare al lavoro (scrivania, studio, veranda, lavanderia)
  • scegliere una luce bianca per le ore del lavoro 
  • mettere elementi naturali come piante, fiori, finestra che affaccia sul verde, fontana, per beneficiare degli aspetti positivi che questo ha sulla nostra mente

Per orientarsi agli obiettivi professionali anche in un luogo che deve trasformare se stesso, in parte, per via della contingenza, diventa fondamentale costruirlo adattarlo e ripensarlo per armonizzare e stimolare ciò che vi è internamente all’individuo e ciò che obiettivo richiede, perché possiamo essere causa di un nuovo modo di lavorare che sia vicino alle proprie esigenze personali in direzione degli obiettivi professionali. 

Contributo a cura della dott.ssa Debora Manfredi, 29 ottobre 2020.