Se ci fermiamo a riflettere sul significato della parola complimento, “scopriamo” un atto o espressione di riverenza. La parola complimento é un derivato di cumplir, ovvero atto di compiere i propri doveri verso qualcuno.
I complimenti possono avere due diversi obiettivi: far sentire una persona ammirata o convincere qualcuno a fare qualcosa. È molto probabile sentirsi attratti maggiormente dalle persone che si complimentano con noi e che ci trattano gentilmente, rispetto alle persone che al contrario sono restie sul far notare una qualità o aspetto positivo. Per quale motivo quindi accade spesso che ci troviamo a disagio se qualcuno ci elogia, facendo fatica ad accettare un complimento? …
… Perché accettare vorrebbe dire compiacersi del complimento, momento in cui si possono abbassare le difese, esponendo il fianco e quindi essere colpiti. Viversi il piacere viene interpretato come un attimo di debolezza in cui si è scoperti e di conseguenza maggiormente manipolabili. Altre sono le convinzioni irrazionali che ci danno la possibilità di pensare che dietro ad un complimento si nasconda qualcosa di ambiguo:
- “Si aspetta che ricambi il complimento”
- “Sarà invidioso di me?”
- “Si starà prendendo gioco di me, è un complimento sarcastico!”
Tutto questo avviene perché caposaldo della società occidentale è la messa in evidenza dei difetti e degli aspetti negativi.
Cresciamo con le imposizioni sociali: “questo non si fa!”, “questo non è corretto”, “i bambini educati non si comportano in questo modo”.
A furia di sentirsi dire certe cose vi è la possibilità che il bambino (o l’adulto futuro) cresca con l’idea di non essere adeguato, di non essere mai all’altezza. Criticare senza dare spiegazioni può contenere i pericoli momentanei, ma non aiuta lo sviluppo personale dell’individuo. Ecco perché assumono una grande importanza i complimenti: sono frasi gentili che indicano ciò che deve essere valorizzato e agiscono sulle convinzioni umane. Non c’è niente di più sano, infatti, che accettare il complimento con totale apertura e umiltà. La conseguenza è un sentire piacevole dell’aumento dell’ emozionalità tra gli interlocutori crea feeling e crescita da entrambe le parti tra chi fa il complimento e chi lo riceve. Dare il feedback è un atto generoso che tocca i bisogni universali dell’essere umano: il riconoscimento e l’appartenenza, aumentando la sicurezza personale. Durante l’interlocuzione avviene un rispecchiamento interno per cui l’altro ci permette di vedere ciò che già sappiamo di noi o ciò che ancora non conosciamo ma agiamo inconsapevolmente.
La presa di coscienza che avviene attraverso la verbalizzazione di una qualità svela “se stessi a se stessi”.
A questo proposito, si è indagato spesso, in psicologia sociale, il concetto di self fulfilling prophecy, meglio conosciuta come profezia che si autoavvera. Se ad una persona viene detto costantemente che è un fallito, questa lo interiorizzerà e si comporterà come tale, avverando la “profezia” e le critiche a cui è stato sottoposto. Quando invece, ad esempio, i professori utilizzano comportamenti funzionali con gli studenti più bravi, questi ultimi saranno più propensi a seguire la lezione con più enfasi e a conseguire un risultato migliore, incrementando i loro livelli di autostima.
I complimenti sono mezzi potenti, il cui utilizzo autentico risulta fondamentale per lo sviluppo delle persone che ci circondano, creano valore nella relazione e una crescita interiore di conoscenza di sé per chi li fa e chi li riceve.