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Lavoro e pandemia: come attrarre i talenti e come essere performanti nell’era della rivoluzione dell’informazione tra smart-working e necessità dei dipendenti,

Lo scenario lavorativo post-pandemia

Ora che sembra ci siamo lasciati alle spalle la pandemia, è tempo di bilanci anche in tema lavoro. La società è irreversibilmente cambiata, così come le dinamiche che la regolano, ma cosa abbiamo imparato da questi due anni di pandemia?

Oggi siamo nel bel mezzo della rivoluzione dell’informazione, una rivoluzione che tocca sia il modo in cui lavoriamo che quello in cui viviamo, dove i modelli e le pratiche organizzative dell’era industriale sono diventati obsoleti e svantaggiosi (nonostante vi siano ancora aziende che tentano di applicarli).

La docente della Harvard Business School Ashley Whillans ha ipotizzato un cambiamento strutturale organizzativo dallo schema classico di orario 9:18 a un nuovo schema 3-2-2, in cui si lavorerà 3 giorni in ufficio, 2 da remoto e 2 di tempo totalmente libero.

Il nuovo scenario per collaboratori e aziende

Con la pandemia, dal canto loro, i dipendenti hanno sperimentato che l’equilibrio vita privata e lavorativa si può trovare con vantaggio di entrambe le parti, e molto spesso non sono più disposti a sacrificare tutta la loro vita in nome del lavoro (o lo fanno con grande fastidio).

Gli uffici HR hanno compreso che questo è un elemento essenziale per attrarre talenti, gratificare i collaboratori, ma soprattutto performare meglio, e che il corretto work-life-balance vale quanto e più della ricompensa economica per i dipendenti stessi. 

Nuove soft skills e anti-skills

In questo momento di cambiamento epocale, le soft skills che diventano maggiormente essenziali sono: la leadership, l’anti fragilità e la capacità di trasformare i problemi in opportunità. Mano a mano che risolvo problemi e imparo dai miei errori, divento molto più forte di prima.

Il processo che dobbiamo assolutamente tralasciare? La lamentela, elemento sterile che tende a spandersi a macchia d’olio, facendo “ammalare” le persone che lavorano al mio fianco, ma soprattutto ci rende insoddisfatti, tristi e improduttivi. 

Come essere efficace sul lavoro dopo la pandemia?

Tre spunti per continuare a essere un lavoratore efficace dopo la pandemia?

1️⃣Pensa in grande;

2️⃣Resta liquido più che puoi, sia tu dipendente, libero professionista o imprenditore;

3️⃣ Innamorati del problema e non della tua soluzione. Pensa sempre come se fossi in un ascensore con l’uomo più ricco del mondo e dovessi strappargli la possibilità di un investimento: saper raccontare la tua attività, che valore produci e che problema risolvi sono elementi fondamentali per avere successo in questo nuovo sistema.

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