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Capita sempre più spesso che di fronte a una violenza i commenti negativi nei confronti della vittima si sprechino: “se l’è cercata”, “ma come era vestita?”, “eh, ma lo tradiva” e via dicendo. 

Una cambiamento nel tempo

L’avvento del cinema era stato così potente da rendere impossibile per i primi fruitori differenziare l’arrivo di un treno sullo schermo dalla realtà. Tanto l’esperienza dei media risultava progressivamente più immersiva, quanto si succedevano generazioni totalmente in balia degli stesso: negli anni ‘90 i video giochi sembravano aver trasformato i ragazzi in zombie, mentre i social e la blue whale, hanno reso incapaci di tutelare la propria vita, i giovani del nuovo millennio.

Quando è successo che, tra approfondimenti e speciali in grado di cogliere ogni piccola sfumatura delle tragedie, abbiamo smesso di empatizzare con la vittima e abbiamo iniziato a porla al centro delle nostre domande inquisitorie? Ma soprattutto, quale meccanismo mentale attiva tutto ciò?

In cerca di una ragione

La razionalizzazione è un meccanismo di difesa al quale quasi nessuno sfugge. Quando viviamo una situazione nella quale il nostro “io” è messo in difficoltà, tendiamo a proteggerci, con il minor dispendio possibile di energia per il cervello, “inventando una ragione per spiegare un atteggiamento o un’azione di cui non conosciamo il movente”, come descritto da Ernest Jones.

La razionalizzazione ci consente di evitare conflitto e frustrazione per la nostra mente, giustificando o nascondendo errori e debolezze che non vogliamo accettare o non sappiamo affrontare. 

Ebbene sì, molto spesso la nostra mente non è “ragionevole” come sembra, ma conoscerne i meccanismi è certamente il primo passo!

Oggi è la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sessuale e dei conflitti. Ora che conoscete come la nostra mente “razionalizza”, vorremmo che tutti ci prendessimo un momento per riflettere su questo processo e magari, alla prossima esposizione a un fatto di cronaca violento, tentassimo di scardinarlo o quantomeno, riconoscerlo. ❤️

Se saperne di più sui meccanismi della nostra mente, scopri le nostre attività sui canali facebookinstagramlinkedin youtube.

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