Skip to main content

Cara dottoressa, ho costruito nel tempo un rapporto di amicizia con una persona di cui oggi non condivido le scelte. Come salvare l’amicizia rispettando i suoi pensieri?

Caro lettore, è sempre difficile stare accanto ad una persona di cui non condividiamo le scelte, siano essi amici, colleghi, compagni, genitori: è il disagio che si sperimenta nel tollerare e soprattutto rispettare l’altro. L’amicizia è un valore fondamentale nella vita, ha un suo specifico significato, spesso pervertito dalla società attuale e tradotto nella “spalla su cui piangere”, “la sola persona che ti può capire” ecc.

Aristotele, nel IV libro dell’Etica Nicomachea, distingueva tre tipi di amicizia: una basata sul piacere, un’altra sull’interesse e l’ultima fondata sulla bontà. Analizzando i diversi “scopi” o finalità evidenziate, possiamo dire che l’interesse è ineludibile, in quanto connaturato al concetto di con-crescita, vale a dire di funzionalità per se stessi e gli altri. Se venisse a mancare questo valore, non parleremmo di amicizia ma di sopraffazione emotiva. 

La relazione amicale, comunque, nasce e progredisce da una o più persone valide che possiedono mentalità simili, è un rapporto di scambio, di dare ed avere, perché l’uno è stimolo di confronto e crescita per l’altro. È un rapporto in cui ognuno vuole il bene per se stesso e per l’altro, mettendosi in gioco completamente, in modo vero, senza barare. 

Un esempio dal cinema. È la relazione che si instaura tra Bud Spencer e Terence Hill, in cui ognuno dei due protagonisti vuole sempre essere “più” dell’altro e ovviamente, con orgoglio, farlo pesare. Per questo motivo si è sempre stimolati a dare il meglio, non per sopraffare l’altro ma perché è bello essere in gamba. L’amicizia è uno stimolo costante che l’altro fornisce, ad essere i migliori, non con affanno ma con grinta e voglia di vincere.

Il sano egoismo che stimola l’amico. Rammento il film “Le gran Bleu” in cui i due protagonisti, sportivi, condividono la passione del mare, un mondo interiore, una modalità di vivere e vedere la realtà che li spinge a confrontarsi, a crescere, e quindi a evolvere se stessi. Sono sempre in sfida, ognuno vuole vincere. Nell’amicizia il concetto di “io” è molto forte perché parte integrante della relazione amicale; se non ci fosse questo egoismo sano ci troveremmo in una relazione impari, di pietà. Più in generale se uno dei due compie scelte non condivise dall’altro, si prende una distanza che serve a rileggere quel comportamento sia per l’uno che per l’altro. Se il rapporto è leale ci si confronta apertamente spiegando le motivazioni del proprio allontanamento; se non c’è questa libertà di confronto, allora non stiamo parlando di amicizia ma di una relazione più superficiale e allora non è poi così importante. Succede per esempio quando un amico è in resistenza, cioè non vuole confrontarsi o ha difficoltà ad uscire dai suoi schemi mentali. In quei casi diventa importante monitorare le conversazioni troppo lunghe, che rischiano di diventare scarichi emotivi in cui tutti si appiattiscono e nessuno cresce. Ci si sentirà svuotati e stanchi. Anche in questo caso la semplicità e la chiarezza serviranno da specchio ad entrambi per rimodulare e rinfrescare il rapporto.

Lealtà e coraggio, le caratteristiche dell’amicizia. Tra amici ci deve essere parità: di riuscita e di realizzazione sociale. Se uno dei membri cresce velocemente rispetto all’altro, deve prenderne coscienza accettando la propria riuscita e il fatto che l’amico resta comunque “parte del percorso”. Non ci si può fermare per aspettare l’altro: si manterrebbe la relazione solo per non tradire l’amicizia, ma non si fornirebbe più un contatto emotivo. Contemporaneamente l’amico in corsa si sentirebbe di vivere di elemosina e perderebbe fiducia nel rapporto. Quando un amico non è più funzionale, viene estromesso naturalmente dal rapporto e ciò deve essere motivo di riflessione. Finché tra amici c’è lotta e dialettica vuol dire che tutti stanno crescendo: pensiamo al capitano Kirk e al primo ufficiale Spock della serie Star Trek, un conflitto costante e continuo ma piacevole perché stimolo all’apertura della mente.