Come nasce un conflitto? Accade quando uno o due soggetti si arroccano su posizioni diverse, scontrandosi.
Nascosti, dietro ogni posizione, ci sono desideri e bisogni non esplicitati che se manifestati permetterebbero una negoziazione. I conflitti inoltre non possono essere eliminati dalla nostra vita, dobbiamo perciò conviverci e imparare la corretta modalità per affrontarli. Riconoscere il modo in cui si affronta un qualsiasi tipo di conflitto è il primo passo per riuscire a risolverlo.
Ma come fare?
Utilizzando uno degli strumenti di conflict management più noti, che descrive i 5 stili di gestione dei conflitti. Parliamo del Thomas-Kilmann Conflict Mode Instrument (TKI®):
Competizione: quando perseguiamo i nostri obiettivi senza preoccuparci di quelli altrui. Adeguamento: quando cediamo al punto di vista di un’altra persona sacrificando la nostra volontà per accettare quella altrui. Fuga: quando non ci preoccupiamo né del nostro valore né di quello dell’altra persona, quando non affrontiamo il conflitto o quando lo rimandiamo. Collaborazione: quando si cerca di collaborare con la persona con la quale siamo in conflitto, cercando di trovare una soluzione alternativa che possa soddisfare entrambe le parti; collaborare è la soluzione più assertiva. Compromesso: al contrario della fuga, con il compromesso si affronta il conflitto in modo diretto, ma meno approfondito rispetto alla collaborazione; possiamo descrivere il compromesso come una via di mezzo che soddisfi parzialmente entrambe le parti.
È corretto affermare che non esiste una soluzione giusta o una sbagliata, ognuno di questi stili risulterà più o meno adatto a seconda della situazione. Ciò che non funziona è utilizzare sempre e solo una modalità che può essere disfunzionale rispetto alla situazione conflittuale.
Ad esempio la collaborazione risulterà più efficace quando non si riesce a trovare un compromesso; la fuga quando si presentano conflitti più importanti ai quali dare precedenza, la competizione invece risulterà più utile nelle emergenze quando bisogna prendere una decisione rapida.
Guarda l’esempio di Chiara Volpicelli e Lorenzo Volta
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