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Tutto parte dal linguaggio, perché parlare equivale a stare continuamente in contatto con la possibilità di esprimersi, di essere protagonista. Poi nell’arco della vita accade l’incredibile, le parole cominciano a diminuire e si “sintetizza”. Lo scambio linguistico tra esseri umani si fa talmente intenso, che condensiamo significati in una parola sola, se non addirittura in un linguaggio non verbale.

La sintesi diventa una necessità!


Soprattutto per questioni di tempo e per agevolare la reciprocità: un po’ di protagonismo per me, un po’ per te. Provate ad immaginare tutto ciò in un contesto lavorativo!

Detto così sembra banale. Invece non lo è!


Per cui, per comprendere una persona nella sua struttura profonda, c’è bisogno di aiutarla ad esprimersi. Per farlo ci vengono in aiuto le domande, che noi definiamo “potenti”. Ma cosa sono queste domande potenti?

Un esempio ci aiuta

Quante volte ti è capitato di ritrovarti in situazioni che si sono rivelate poco producenti al contrario delle aspettative? È accaduto di porre delle domande e dall’altra parte ricevere risposte che non ti hanno convinto? Scardinare le resistenze dell’altro, che a volte tende a restituire informazioni imprecise o a trincerarsi dietro le sue convinzioni limitanti, si può fare, senza risultare maleducati o offensivi.

Scopri come, ascoltando il contributo della dott.ssa Chiara Volpicelli.


Il video della dott.ssa Volpicelli è disponibile su YouTube. Iscriviti al nostro canale così da ricevere le notifiche per le nuove pubblicazioni. 


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