Il team management è la soft skill per eccellenza che si apprende nello sport, proprio perchè è nello sport che il team nasce come concetto, ed è soprattutto dallo sport che apprendiamo quanto sia fondamentale saper guidare un gruppo per ottenere risultati.
In senso lato consiste nel “saper gestire gli equilibri, saper ascoltare e costruire rapporti solidi nel tempo”, che possano reggere al peso dello stress o degli obiettivi sfidanti che si hanno, nella vita e sul luogo di lavoro. Ma anche gestire e saper riconoscere i talenti, che possono rappresentare il punto di forza del gruppo, così come gli elementi di rottura.
Sport e gestione del team
Nello sport, sia esso individuale o di squadra, la gestione del rapporto tra pari è all’ordine del giorno, e rappresenta un forte vantaggio competitivo, soprattutto ai livelli più alti, dove la differenza tra le capacità tecnico-tattiche dei diversi competitors è prossima allo zero.
Comprendere che la forza del gruppo aumenta esponenzialmente la sommatoria delle capacità dei singoli è fondamentale per mettere da parte i dualismi – soprattutto negli ambienti molto competitivi – e mettersi al servizio del compagno.
La forza mentale collettiva di un team, la disposizione al sacrificio di tutti i componenti e la loro coesione, sono elementi fondamentali per il raggiungimento dei diversi obiettivi, sia in termini personali che lavorativi, che sportivi. Anche una famiglia, se ci pensiamo, non è altro che un team, nel quale queste componenti possono fare la differenza tra successo e insuccesso, vita e morte.
Allo stesso modo nell’ambiente di lavoro, le risorse hanno bisogno di lavorare in maniera efficiente e dallo sport, come sottolineato anche in “Perché i team vincono” di Saul L. Miller, il mondo degli affari e gli uomini che lo animano, possono trarre particolari insegnamenti.
Come si costruisce un team vincente?
Innanzitutto con metodo: ognuno deve avere un ruolo ben definito ma flessibile per essere in continuo contatto con gli altri attori, pronto a sopperire alle mancanze di uno o dell’altro.
La figura del leader, poi, è essenziale: costruisce l’imprinting, trasmette la vision, stabilisce i ruoli, si accerta che vengano rispettati, riconosce le competenze di ognuno e li gratifica con i corretti feedback e tiene alta l’asticella, ma metodo e organizzazione sono in grado di sviluppare l’autoefficienza collettiva necessaria per raggiungere risultati.
Ecco perchè i migliori leader e team manager dello sport, posseggono le soft skills necessarie nella gestione dei gruppi anche in altri ambiti.
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