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Diversi filosofi, poeti si sono interrogati sul senso della vita, Amleto lo faceva contemplando un cranio… Secondo la filosofia greca, la risposta è nella stessa filosofia, utilizzando il discorso e analizzando il modo del vivere. Rappresentativa, a questo proposito, è la figura di Socrate, a cui Platone attribuisce la frase «una vita senza ricerche non è degna per l’uomo di essere vissuta». Per Zenone «lo scopo della vita è di vivere in accordo con la natura». Secondo la filosofia ellenistica diviene fondamentale eseguire esercizi spirituali e lo stesso Platone, all’interno di Repubblica, affronta il concetto della oikeiopragia, ovvero “stare al proprio posto”, trovare il proprio scopo nel mondo.

Secondo lo psicologo Adler invece, la vita è una pagina bianca, in cui non importa da dove vieni, o cosa stai facendo, non c’è un copione da seguire, non c’è nessun significato, tutti hanno la capacità di scrivere e riscrivere la propria vita, come si preferisce, soprattutto se si prende coscienza dei motivi per cui si fa ciò che che si fa.


L’uomo ricerca continuamente la propria identità, poiché questa ci dà un significato, che a sua volta ci dice come operare.

All’interno di un sistema, l’identità ci fornisce segnali su come agire; se ad esempio vediamo le nuvole foriere di pioggia sappiamo che dovremmo prendere l’ombrello per uscire, oppure se siamo malati o fuori fase dovremmo indagarne le cause.


Le identità possono essere paragonate agli strati di vestiario, utilizzati come mezzo per coprire l’essenza dell’anima.

“ Il vestito non fa il monaco” ne è la sintesi perfetta. Infatti noi tutti ci vestiamo in base all’occasione o al nostro stato d’animo, a volte indossiamo un jeans o una tuta perché quel giorno abbiamo bisogno di più comfort, oppure vogliamo indossare un capo più elegante in una serata di gala. Tutto ciò si trasforma in un problema quando confondiamo gli abiti con il corpo, quando riteniamo di “essere” il nostro vestiario, non togliendolo mai, con la paura di mettere a nudo ciò che nasconde più in profondità: le nostre fragilità, le emozioni e timori.


Non parliamo di un argomento semplice – proprio per questo abbiamo creato un corso ad hoc per affrontare e sviluppare insieme tale tematica – ma il nostro intento è quello di dare alcune indicazioni su come poter avvicinarsi pian piano alla riscrittura della vostra “pagina bianca”. A questo scopo diviene fondamentale concentrare le proprie energie su:

Auto-accettazione: “quando non accettiamo chi siamo, finiamo per posporre la felicità al momento in cui saremo diversi e così facendo impediamo a noi stessi di scoprire quali sono le nostre vere inclinazioni.”. Vivere nel qui e ora: lasciar andare il passato, essere presenti nel momento presente, evitando di rimanere intrappolati nel passato e nel futuro. Per la serie “Ciò che sta accadendo è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere”. Stabilire obiettivi chiari senza dispendio di energie inutili. Capire quali attività smuovono in noi motivazione e passione


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