La notizia dell’influencer che a 23 anni si è fatta asportare le tube per non avere figli, ha mosso le coscienze di molti. Tra chi inneggia alla libertà di scelta per se stessi e per il proprio corpo e chi si interroga se sia “etico” o meno permettere un certo tipo di operazioni, in età ancora così giovane, con le idee e gli animi volubili, le riflessioni da fare partono da lontano.
Certamente una decisione così drastica, in una fase della vita dove ancora tutto è possibile ed in potenza, presuppone una convinzione su cui si fanno delle scelte. Le convinzioni hanno origini lontane, generalmente sono reazioni ad emozioni di paura o rabbia.
La ricerca dell’origine
Portiamo l’esempio di un figlio costantemente incolpato dall’insoddisfazione esistenziale di sua madre. Come a dire che la sua nascita è stata l’inizio della rovina come donna. La convinzione con cui crescerà questo bambino, oggi adulto, è che i figli sono un impedimento alla realizzazione di sé. Difficile a questo punto che decida di diventare padre.
Ma c’è di più. In generale, ci sentiamo meritevoli di qualcosa a seconda del grado di riconoscimento che abbiamo avuto dall’esterno e dal nostro interno. Il merito si apprende da piccoli, con la fatica, ed è un meccanismo di “se… allora..”: se rispetto questo standard, allora sono meritevole/in grado di essere genitore, ad esempio.
Standard e merito
Il vero problema non è solo che il merito venga costruito su questa formula, ma sta sui “se”, sul criterio che ognuno ha composto come misura dello “standard”, sulla fantasia del come deve essere un genitore.
Oltre a questo, la società rinforza ciò che si è appreso in famiglia.
A questo punto la domanda che mi devo fare per poter smontare tali convinzioni e comprendere se è reale o meno la mia idea di genitore che mi fa diventare meritevole di esserlo, è: “quali sono le caratteristiche del genitore ideale?”
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