È il periodo caldo per molti atleti ma non solo per le temperature, soprattutto perchè è tempo di mercato, di scelte e strade che si incrociano o si perdono, ma principalmente di incertezze.
Così come per i lavoratori autonomi, è necessario imparare a stare nell’incertezza, ma è solo l’esperienza a farci comprendere che, in un modo o nell’altro ce la faremo, che sopravviveremo. Un po’ come quando si è giovani alla ricerca di un primo lavoro attanagliati dai dubbi, dalla speranza di salvarsi anche quel fine-mese; o quando si vende, coscienti che da ciò dipenderà la carriera e il proprio futuro. Ecco, allo stesso modo, i mesi estivi sono temutissimi ma ugualmente amati, e particolamente adrenalinici, per gli atleti.
In quanto esseri umani, infatti, siamo orientati alle abitudini, comodità, che ci fanno sentire al sicuro. Perché il cervello è settato per mantenere l’omeostasi e non per gli sforzi, i rischi, che comportano fatica e cambiamento. Avere un altro anno di contratto o una squadra con cui hai preso accordi ancora prima che finisse il campionato è estremamente rassicurante.
Eppure, proprio quando le cose cambiano e non dipendono più da noi, quando non abbiamo certezze o qualcuno che ci dica come il futuro andrà, è in quel momento che evolviamo.
Certamente è molto più difficile: siamo esposti ad un giudizio esterno. Dobbiamo essere in grado di “starci dentro” a quell’incertezza e lo possiamo fare solo allenando il muscolo del coraggio, del saper rischiare, ed una piccola dose di incoscienza.
Se ci preoccupiamo costantemente di sopravvivere, se siamo orientati esclusivamente alle certezze della vita, abiteremo sempre uno stesso spazio. Porsi domande scomode comporta il rischio che la risposta non sia quella che si voleva, ma questo tipo di rischio comporta di vivere la vita in modo più autentico e capire effettivamente di cosa abbiamo bisogno in un dato momento.
In questo senso, anche il cambiamento del mercato del lavoro, ha contribuito a far sì che la sensazione di incertezza diventasse una compagna per molte persone. Saperci stare vuole dire tollerare la frustrazione molto di più di chi invece necessita di tante certezze che poi lo limitano.
Saper tollerare la frustrazione dell’incertezza, saperla supportare, è una competenza fondamentale per tutti, soprattutto al giorno d’oggi.
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