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Ultime settimane di ferie per molti di noi e poi toccherà rimboccarsi le maniche e – per chi ha staccato completamente – riprendere con molta calma i ritmi pre-festivi. Conoscete uno scenario ugualmente stressante? 🙂

Ma lo stress non fa sempre male. Fra le molteplici interpretazioni che intervengono quando si parla di stress, prediligiamo infatti quelle che lo definiscono in maniera positiva, perché le azioni che genera sono positive anch’esse, in caso contrario parliamo invece di frustrazione.

Per stress intendiamo quindi qualcosa che costringe ad attivarci in modo violento, veloce, ma pur sempre qualcosa che spinge ad agire, che incita un comportamento.


Ma cosa non va allora? Non va bene quando lo stress non porta frutti, non produce nulla, quando si gira a vuoto, tanto nella vita privata che sul lavoro.


Il primo passo per gestire lo stress è conoscerlo.

Soprattutto riconoscere il proprio modo personale di entrare in quel vortice di emozioni che sembrano incontrollabili. Se il vostro obiettivo è quello di ridurre lo stress nella vita di tutti i giorni, leggete qualche pagina di Karl Albrecht, consulente manageriale e autore di “Stress and the manager” (1979), secondo cui esistono principalmente 4 tipi di stress:

Stress legato al tempo, tipico delle persone che svolgono lavori con numerose scadenze e orari da rispettare.

Stress anticipatorio, tipico di chi pensa in anticipo appunto, a tutto quello che può accadere.

Stress situazionale, quella particolare forma di ansia che proviamo in situazioni nelle quali non abbiamo controllo e che si presentano a noi in maniera inaspettata, prendiamo come esempio le emergenze.

Stress interpersonale, legato alla relazione con persone che non conosciamo, sia nella vita privata che lavorativa, ad esempio quando ci interfacciamo con un datore di lavoro con una personalità spiccata e dominante.

Li avete vissuti in momenti differenti della vostra vita? Ci sono situazioni ricorrenti che vi mettono in difficoltà e volete venirne fuori? Parlarne con uno specialista potrebbe sicuramente aiutarvi.

Ascolta il contributo della dott.ssa Chiara Volpicelli.


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