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Oggi vorrei scrivere a proposito della “mania di controllo” come mezzo per gestire l’ansia… ansia di dover interpretare personaggi diversi da quelli che siamo, ansia di dover crescere prima del tempo, ansia di dover stare sempre al top. Connesse a questi stati da gestire, ci sono le paure, sommerse, di non essere amabile, di non essere abbastanza per l’altro, di non essere all’altezza delle richieste, di non andar bene, di non esistere.

Il controllo viene sviluppato proprio per gestire le paure che generano lo stato ansiogeno.

Un caso interessante mi si è presentato non molto tempo fa: una giovane donna voleva risolvere i suoi stati d’ansia, di diversa natura, legati soprattutto alle prestazioni professionali e più in generale al giudizio altrui. Durante il percorso che abbiamo intrapreso, è emerso come lei fosse stata investita del ruolo di giudice già da molto piccola. Un giudice che doveva ascoltare le lagnanze dei genitori per la “discola” sorella maggiore. Cercando di mediare interiormente tra l’affetto per la sorella e l’amore per i genitori, la bimba doveva trovare continuamente una negoziazione che non le riusciva. Più facilmente aveva trovato la strada dello schieramento non dichiarato. Facendo credere all’uno e all’altra, di volta in volta, che era dalla loro parte all’oscuro dell’avversario di turno. Sviluppando così un atteggiamento molto ambiguo e giudicante. Per tenere a bada i sensi di colpa e la paura di un castigo o di una possibile rottura d’amore con la sorella o con i genitori, la bimba, oggi giovane donna, aveva sviluppato una certa omertà, per cui amici e parenti la utilizzavano per raccontarle le cose più macabre, che lei riusciva ad ascoltare senza dimostrare giudizio ma solo accoglienza e soprattutto in grado di mantenere i più profondi segreti. 

Il controllo è il perfetto strumento di un’era che ci chiede di essere diversi da come siamo, sempre meno umani e sempre più macchine. Soprattutto permette di tenere a bada le paure interiori pronte ad emergere e ad uccidere anime fragili in cerca di pace e di amore. 

Trovato l’innesco, la giovane donna ha gestito meglio i suoi stati d’ansia, sta affrontando tutte le sue paure, con la libertà di poter sbagliare sorridendo.

Articolo scritto da: Chiara Volpicelli

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